Prima che l’avvento del sonoro ne provocasse un provocasse un precoce declino affrettato anche da disavventure personali (divorzi, alcolismo), Buster Keaton ha realizzato alcuni mirabili lungometraggi, tra cui si distingue ‘Come vinsi la guerra’ (‘The General’), il suo ultimo film come regista, tratto da un romanzo di William Pettenger e ispirato a una storia realmente accaduta durante la guerra civile, quella del meccanico sudista Andrews. La fusione tra l’uomo e la locomotiva, unitamente alla ricchezza delle invenzioni e al viaggio del treno nei grandi spazi americani, hanno consegnato questo film alla leggenda, malgrado le difficoltà incontrate all’epoca della sua uscita. E’ proprio grazie a film come questo che ‘il comico che non ride mai’ (per contratto non poteva sorridere) va considerato insieme a Chaplin e alla coppia Laurel-Hardy come uno dei giganti del cinema comico, capace di ‘giungere all’assoluto per semplificazione, di recitare senza maiuscole’.
Oggetto: William Pittenger, Paul Girard Smith
Sceneggiatura: Al Boasberg, Clyde Bruckman, Buster Keaton, Charlie Smith
Fotografia: Bert Haines, Devereaux Jennings
Musica: Stefano Bollani
Montaggio: Buster Keaton, Sherman Kell
Scenografia: Fred Gabourie
Altri titoli: The General ; Le Mécano de la Générale ; El Maquinista de la General
Colore: Bianco & Nero
Tratto da: "The Great Locomotive Chase" di William Pittenger.
Produzione: BUSTER KEATON PRODUCTIONS INC., UNITED ARTISTS
Su gentile concessione dell'Ente dello Spettacolo