FRIEDRICH GULDA è nato nel 1930 a Vienna, dove ha compiuto gli studi di pianoforte con Bruno Seidlhofer e di composizione con Joseph Marx; nel 1946, a soli sedici anni, ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale di Ginevra iniziando una strepitosa carriera che lo ha portato sui palcoscenici di tutto il mondo. Ha percorso tutte le strade del più alto virtuosismo, apprezzato per l’esecuzione chiara e dinamica di Bach, per la concezione intellettualistica di Mozart, per gli indimenticabili cicli di Beethoven e non da ultimo per le proprie composizioni, testimonianze di una grande, intelligente ed impulsiva personalità. Guida contestatore, anti star-system, senza frontiere e senza programmi, disposto solo a ”fare” buona musica; è lui che ha portato il jazz a nuovi onori nella musica “seria” ed è lui che, con tutta la perfezione della sua arte, ha combattuto una puntigliosa e tenace battaglia per la riscoperta e il riconoscimento degli elementi di improvvisazione nella musica. Tra le sue composizioni, Galgenlieder per baritono e due pianoforti, Concerto per violoncello e fiati, Concerto for Ursula e Concerto for Myself. E’ morto il 27 gennaio 2000 a Weissenbach.
SOMMARIO
pag. 4 Il patto col serpente di Piero Rattalino
pag. 9 “So cos’è la brutta musica e odio ascoltarla” di Alberto Spano
pag. 17 Discografia essenziale di Friedrich Gulda
pag. 19 Tragedia, sogno e poesia di un pianoforte a Vienna di Vincenzo Vacante
Direttore responsabile: ALBERTO SPANO
Coordinatore generale: PIERO RATTALINO
Edizione: ERMITAGE