La felicità è un film straordinario e surprendente, di rata bizzarria, la cui conoscenza in Europa è avvenuta relativemente tardi poiché venne distribuito solo negli anni Settanta. La felicità narra le vicissitudini di Khmyr, goffo contadino in cerca di una realizzazione economica e sociale. Vittima di un proprietario terriero e delle autorità militari e religiose pre-rivoluzionarie, una volta instaurato il regime comunista troverà la felicità lavorando in un kolkoz. Questa favola didattica fu realizzata in un periodo di grande sforzo economico e sociale durante il quale Stalin cercava con ogni mezzo di razionalizzare la disastrata agricoltura sovietica. Per il suo personaggio principale, Khmyr, Medvedkin ha tratto ispirazione direttamente dai paesani russi incontrati nei viaggi del suo ‘cine-treno’, esperienza pedagogica unica il cui scopo era diffondere i principi del comunismo nelle campagne. In origine film di propaganda, La felicità fu però censurato dal potere fin dalla sua prima proiezione. La pellicola sarebbe arrivata in Europa occidentale solo negli anni Settanta e fortunosamente, come una bottiglia gettata in mare da qualche anonimo appassionato, in una spedizione destinata alle cineteche straniere in mezzo ad altri film e senza etichetta, con la speranza che qualcuno un giorno ne avrebbe fatto qualcosa. Agli occhi dello spettatore di oggi rimangono una poesia e una forza d’immagine assai rare.
Sceneggiatura: Alexandr Medvedkin
Fotografia: Gleb Troyanski
Altri titoli: HAPPINESS, LE BONHEUR
Colore: Bianco & Nero
Produzione: VOSTOKFILM