I PROSCRITTI

In un villaggio dell’Islanda, nella seconda metà dell’Ottocento, il vagabondo Kari, così dice di chiamarsi, trova lavoro nella casa di Halla, giovane e ricca vedova di cui s’innamora. Quando il cognato della donna, Bjorn, innamorato di lei, scopre il passato di Kari, avverte la polizia. I due si rifugiano con la loro figlioletta in una capanna di alta montagna. Dopo varie peripezie lungo molti anni, tra cui anche la morte della bambina, ormai stanchi di vivere, i due aspettano la morte che li liberi da tante sofferenze, in una bufera di neve. Dal romanzo omonimo dell’islandese Jóhann Sigurjonsson, girato in Lapponia, I proscritti è la prima grande opera del cinema svedese, con il paesaggio nordico che assume la forza di un personaggio, paragonato al volto degli attori. Considerato da Luis Delluc ‘il più bel film del mondo’, nell’opera di Victor Sjöström la natura fa da contrappunto agli stati emotivi dei due fuggiaschi, segnandone inesorabilmente la fine.