I viennesi si divertono sulla grande ruota del Prater, il luna park pullula di mostri da baraccone : un gobbo, una scimmia ammaestrata, la donna-cannone, un burattinaio ; quest’ultimo ha una figlia dolce che suona l’organo ed è affezionata a un pupazzo ; ma il padrone, un bruto insensibile e avaro, glielo strappa via. Nel frattempo in un palazzo aristocratico il giovane conte si sta vestendo mentre a palazzo ha luogo un’orgia e la moglie del burattinaio muore, tutta sola perché il padrone ha proibito al marito e alla figlia di abbandonare lo spettacolo. Dopo che suo padre è stato arrestato per le menzogne del padrone e dopo essere stata quasi violentata dal bruto, la giovane incontra il conte, reduce dall’orgia, che, per ispirarle fiducia, si finge umile commerciante, le si offre in aiuto e l’attira in un alloggio…
Donne viennesi venne affrontato da von Stroheim dopo Femmine folli, ma si manifestarono ben presto i primi violenti dissidi fra il regista e la classe dirigente di Hollywood. Già reduce dai contrasti produttivi di Femmine folli, Stroheim fu cacciato dal set da un allora giovanissimo Irving Thalberg, con l’accusa di aver sperperato troppi soldi inutilmente. La firma finale di Rupert Julian a detta di molti è quasi simbolica, poiché il film venne di fatto finito dal produttore.
Sceneggiatura: Harvey Gates, Finis Fox, Erich von Stroheim (non accreditato)
Fotografia: William H. Daniels, Charles E. Kaufman, Ben F. Reynolds (non accreditato)
Musica: Max Winkler
Montaggio: James C. McKay, Maurice Pivar (non accreditato)
Scenografia: Elmer Sheeley, Richard Day (non accreditato), Archie Hall (non accreditato), Edgar G. Ulmer (non accreditato)
Costumi: Richard Day (non accreditato), Erich von Stroheim (non accreditato)
Altri titoli: MERRY-GO-ROUND, CHEVAUX DE BOIS
Colore: Bianco & Nero
Produzione: UNIVERSAL PICTURES