Ambientato intorno al 1830, il primo grande successo internazionale di Fritz Lang vede come protagonista una giovane donna (Lil Dagover) che cerca di convincere la Morte (Bernhard Goetzke) a non portare via l’uomo che ama (Walter Janssen). La possibilità le viene concessa, ma a patto che riesca a salvare tre vite, simboleggiate da tre mozziconi di candela prossimi allo spegnimento, in tre epoche diverse, la Bagdad delle ‘Mille e una notte’, la Venezia del Rinascimento e una magica e antica Cina. Noto anche, dal titolo francese, come Le tre luci, ‘Der Mude Tod’ (‘La Morte stanca’) vede la collaborazione di Lang con Thea von Harbou e precede ‘Il dottor Mabuse’. Tra riferimenti pittorici (Durer, Rembrandt…) e teatrali (Max Reinhardt), il regista tedesco realizza un fi lm di puro stampo espressionista, capace di rivaleggiare all’estero con il quasi contemporaneo ‘Caligari’ quanto a popolarità, che utilizza trucchi presto ripresi da Hollywood, ad esempio da Douglas Fairbanks ne ‘Il ladro di bagdad’, e che rimanda al fulcro del cinema di Lang, la lotta degli uomini contro il destino, ma anche, per i temi trattati e per come viene tratteggiata la figura della Morte, a ‘Intolerance’ di Griffith e a ‘Pagine dal libro di Satana’ di Dreyer…
Oggetto: Fritz Lang, Thea von Harbou
Sceneggiatura: Fritz Lang, Thea von Harbou
Fotografia: Erich Nizchmann, Fritz Arno Wagner, Hermann Saalfrank
Musica: Peter Schirmann, Giuseppe Becce
Scenografia: Robert Herlth, Walter Röhrig, Hermann Warm
Altri titoli: LES TROIS LUMIERES, DESTINY, BETWEEN TWO WORLDS, BEYOND THE WALL
Colore: Bianco & Nero
Produzione: DECLA-BIOSCOP AG
Montaggio: Fritz Lang
Su gentile concessione dell'Ente dello Spettacolo