Braccato dalla polizia a causa di numerosi furti e rapine, il bandito Pépé le Moko (Jean Gabin, qui all’apice della sua carriera) si rifugia nella casbah di Algeri, dove gode di appoggi e protezioni, sempre tenuto d’occhio a distanza dall’ispettore Slimane. La travolgente passione per Gaby, una sensuale ragazza parigina, porterà Pépé a lasciare la casbah per tentare inutilmente di imbarcarsi alla volta della Francia (così come ne ‘Il porto delle nebbie’ Jean non riuscirà a partire per il Sudamerica), ma quando vedrà il suo piano fallire, Pépé decide di uccidersi prima di cadere nelle mani della polizia. Uno dei più famosi cult-movie del cinema francese, che consacra la stagione del ‘realismo poetico’, debitore in parte ai gangsters movie americani (‘Scarface’ di Hawks), ma con un sottofondo di romanticismo e di esotismo esaltato da complessi movimenti di macchina e da ricchi contrappunti sonoro. Un’autentica ‘romantica tradgedia moderna’ segnata da una pesante sconfitta umana e dall’impossibilità di una qualunque forma di riscatto sociale.
Oggetto: Détective Ashelbé (Henri La Barthe) - (romanzo)
Sceneggiatura: Henri Jeanson
Fotografia: Marc Fossard, Kruger (Jules Krüger)
Musica: Vincent Scotto, Mohamed Yguerbauchen
Montaggio: Marguerite Beaugé
Scenografia: Krauss (Jacques Krauss)
Colore: Bianco & Nero
Tratto da: "Pépé le Moko" romanzo del Détective Ashelbé (pseudonimo di Henri La Barthe)
Produzione: PARIS FILM
Altri titoli: PÉPÉ LE MOKO
Su gentile concessione dell'Ente dello Spettacolo