Bologna, 2002.
Le strade della città sono un ‘labirinto’ in cui numerosi personaggi si aggirano, cercando faticosamente di costruire il proprio destino o semplicemente di vivere. Fra questi Bernardo, in bilico fra la professione di avvocato e la passione per la cucina e la ristorazione ; i suoi amici Carlo e Giulio ; Vera, che arriva dall’America meriodionale ; Bene, giovane damsiana alle prese con la materializzazione delle Morte ; Igor e Viktor, due fratelli di origine russa dedicati alla microcriminalità e incapaci di trovare un proprio posto nella società civile. Un capannone industriale da svuotare diventa il luogo in cui i sogni e i destini di Bernardo e Carlo da un lato, Igor e Viktor dall’altro, si incrociano e si ostacolano. Ne scaturisce un viaggio/inseguimento delirante che conduce i personaggi fuori dalla città, verso la campagna e il mare. Alla fine del viaggio Bernardo riuscirà a ‘uscire dal labirinto’ e a trovare la forza di coltivare i propri sogni. Cavedagne, termine bolognese che indica le strade in terra battuta che delimitano i campi – con il rischio dopo troppo abbondanti bevute di ritrovarsi ‘nelle cavedagne’ avendo perso l’orientamento (per dirla con le parole di Paolo Mereghetti) – è stato programmato per più di sei mesi presso la sala Officinema di Bologna, ogni martedì sera, divenendo un vero e proprio ‘film di culto’ visto da quasi 4.000 spettatori.
Sceneggiatura: Bernardo Bolognesi, Massimiliano Gollini, Cristiano Merino, Francesco Merini
Montaggio: Enrico Medri
Colore: color
Distribuzione: STUDIO ASPIDE, in collaborazione con CICCO CORPORATION